Nimfes: grande villaggio di 800 abitanti, a 200 m. sul
livello del mare, nellantichità era chiamatoNeraidochori
(Villaggio delle fate). La sua collocazione in una zona ricca
di corsi dacqua e di verde costituisce lambiente ideale
per lo svilupparsi di leggende e credenze popolari. Si dice che
il nome derivi appunto dalle Ninfe che si lavavano nelle cascate.
Il villaggio è stato abitato ininterrottamente dallantichità
ad oggi, grazie al difficile accesso e alla presenza di un comando
veneziano che impediva gli attacchi di barbari e pirati. Lodierna
chiesa di Aghios Konstantinos (S.Costantino) sorge sulle rovine
di un tempio dedicato al dio Apollo.
Askitariò: si trova sopra Nimfes ed è uno
dei più antichi monumenti cristiani dellisola. Leremita
epirota Artemios Pesios si racconta che vivesse qui, tra le rocce,
durante i primi anni della Cristianità. Un giorno, vide
unimbarcazione arrivare dalle coste epirote e sentì
che a bordo cerano i suoi genitori che venivano a riprenderlo.
Non volendo abbandonare leremitaggio, scavò una tomba
e ci si distese. Un macigno si staccò in quel momento dalla
parete sovrastante e chiuse per sempre la tomba. Al loro arrivo
i genitori, comprendendo quello che era successo, cercarono di
sollevare il masso, ma al loro tocco da esso uscirono scintille.
Allora si rassegnarono e, accettando la volontà del figlio,
eressero sul luogo il monastero di Sotiras (Salvatore), diventando
loro stessi monaci.
Episkepsi: è un grande villaggio, ritenuto tra
i più antichi di Corfù. Il nome rivela limportanza
che aveva nel periodo bizantino (vedi Storia). Le sue case sono
ben costruite e le vecchie dimore maestose. Qui, in piazza Aghios
Vasilios (S.Basilio) lultima domenica prima dellinizio
della Quaresima, si svolge una cerimonia unica: la danza dei sacerdoti.
Pantokratora: il grande altopiano del Pantokratora si
trova a 700 metri di altezza; a nord si distingue la vetta del
monte (914 m.) con il monastero e le antenne televisive. Il monastero
fu eretto nel 1347 dagli abitanti dei 23 villaggi circostanti,
ma venne distrutto probabilmente nel 1537. La chiesa odierna fu
costruita alla fine del XVII sec. e la facciata nel XIX. Qui il
6 agosto, ha luogo la festa del Pantokratora (Onnipotente), la
più grande dellisola; la sera la gente dai villaggi
vicini risale i sentieri con candele e pile. Laltopiano
è spoglio, ornato solo da erba e qualche rara quercia sopravvissuta
ai fulmini.
Il terreno è pieno di pietre, ma tra le colline si innalzano
piccole isole verdi, le fertili vothines. Oggi solo
le capre vi pascolano, una volta, però, venivano coltivati
a mais e frumento. Rimangono ancora alcuni segni delluso
che ne veniva fatto nel passato: aie, muri a secco che dividevano
le proprietà, le cisterne di pietra e costruzioni isolate
nelle quali alloggiavano i contadini allepoca del raccolto.
La zona delle vothines è un paradiso per chi
ama passeggiare: si può girovagare liberamente poiché
non ci sono piante e pietre a fare da ostacolo. Si può
raccogliere lo zafferano, il fiore eccezionale usato anche per
il risotto alla milanese. Risalendo il monte si incontrano molti
villaggi, i cui abitanti vivono solo di allevamento e della coltivazione
degli olivi. Ci sono anche molti villaggi abbandonati dagli abitanti
per le più fertili zone costiere, dove si stabilirono quando
svanì il pericolo delle incursioni piratesche.
Palià Perithia: (Perithia vecchia), villaggio veneziano
dalle antiche radici, con vecchi palazzi in pietra e tante chiese,
è il più interessante esempio di vita passata. Il
nome, probabilmente deriva da peri + theo, cioè
guardo attorno. Qui era la sede, molto ricca, del comune di Kassiopi;
i suoi terreni si estendevano fino allarea su cui oggi si
erge la Nuova Perithia. La posizione ad altezza elevata era dovuta
alla paura delle incursioni dei corsari, ma anche al bisogno di
sfuggire alle zanzare e alle infezioni febbrili della zona costiera.
Quando, nel XX sec., queste motivazioni vennero a mancare, il
villaggio fu abbandonato. Oggi è un museo naturale.
In inverno è abitato da 2-3 persone che si occupano dellallevamento
di animali. Ultimamente, grazie alla riscoperta dei suoi valori,
Perithia ha conquistato molti nuovi visitatori, una nuova tavernetta
e un grande desiderio di ripopolamento. Lultima domenica
di luglio vi si svolge la processione in onore della Madonna,
in ricordo del suo intervento miracoloso durante unepidemia
nel 1863.
Palies Sinies: (Vecchia Sinies) è un altro villaggio
abbandonato sulle pendici meridionali del Pantokratora. Come per
la Vecchia Perithia, i suoi abitanti si stabilirono qui con lintento
di rifugiarsi dalle incursioni e terminò con l abbandono
a favore delle coste più fertili e ormai sicure.
Strinila: si trova sulle pendici occidentali della regione
di Oros ed è un villaggio di montagna sensibilmente diverso
dagli altri abitati di Corfù, tanto dal punto di vista
architettonico quanto per il clima. Il villaggio è famoso
per il suo vino, che può essere gustato nelle suggestive
taverne.
Zigos: prese il nome dalla propria configurazione simile
ad una stadera. Conta 307 abitanti ed è situato a 25 km.
dalla città. Qui troviamo la chiesa, forse unica in tutta
la Grecia, costruita prima del 1536, dedicata alla santa siciliana
Agathì (S.Agata), che viene festeggiata il 5 febbraio.
Spartila: si trova più a sud e ad unaltitudine
inferiore. E un bel villaggio pieno di ruscelli e, se vi
gira la testa per le troppe curve, potete fare una sosta alla
fonte della chiesa della Madonna, per riprendervi.